© 2025 Fabio Miotto

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1 - 4 novembre 2024

Mancavo dalla Sicilia dal “lontano” 2015, anno in cui scesi in occasione di un treno fotografico lungo i binari della Ferrovia Circumetnea. Di quel viaggio permangono ricordi e sensazioni discordanti, fattore principale di questa lunga assenza.

A onor del vero feci più di un tentativo di ritorno negli anni successivi, spinto dal rinato interesse per l’Isola da parte di Fondazione FS e dalla conseguente presenza non così saltuaria di corse effettuate con le ALn 668 delle serie più vecchie, riportate ai loro fasti originali. Tutti tentativi arenati per le cause più disparate, tanto che a quasi dieci anni di distanza mi ero quasi arreso all’idea che la Sicilia non l’avrei più rivista.

Per un caso, oserei dire, fortuito intercetto le intenzioni dell’amico Andrea di scendere nella parte occidentale dell’Isola durante i primi giorni di novembre 2024, spinto dall’effettuazione di un andata/ritorno tra Palermo e Mazara del Vallo domenica 3 Novembre, ovviamente con le mitiche ALn 668 (e non una serie qualsiasi, ma le 3000 “di casa” dopo che lungo i binari isolani in questi anni Fondazione FS ha portato a circolare la serie 1600, la serie 1200 e la serie 1900).

Sfruttando la festività e un paio di giorni di ferie, l’idea è di completare il già goloso programma di inseguimento della domenica con qualche scatto lungo le altre linee che si diramano dal palermitano. Contrariamente al mio solito, affido tutta l’organizzazione ad Andrea (in realtà già delineata al tempo del mio coinvolgimento), scelta che si rivelerà vincente su tutti i fronti. Giusto qualche ora per ragionare sulla logistica e sui costi, e si prenota il prenotabile, anche perché siamo solo a 20 giorni dalla partenza.

La sera del 1° novembre, da un quasi deserto aeroporto di Verona, ci imbarchiamo su un volo diretto a Palermo dove atterriamo intorno alle 21. Raccolti i bagagli e una 500x a noleggio, ci dirigiamo alla nostra prima base, nei pressi di San Nicola L’Arena, lungo la costa tirrenica. La notte sarà breve, in quanto la mattina successiva la prima foto è letteralmente all’alba. Purtroppo, l’ottimismo ci frega perché, se è pur vero che il sole al momento opportuno fosse già sopra l’orizzonte, le ombre decisero di oscurare il tratto di ferrovia, incastonato tra le rocce, ancora per un po’.

Tagliata quindi la prima tappa iniziamo ad addentrarci nell’entroterra: oggi, infatti, ci sposteremo lungo i binari della ferrovia che taglia l’Isola da nord a sud collegando Palermo con Agrigento (sui cui binari corrono anche i treni diretti verso Catania). Raggiunto il paese di Sciara iniziamo a scendere lungo una stradina che da asfaltata passa a sterrata ben battuta a “speriamo di riuscire a tornare indietro”.

Qui la ferrovia serpeggia nella valle del fiume Torto, che viene attraversato più volte con ponti degni di nota. Ed è proprio su un paio di questi ponti che puntiamo i nostri obbiettivi. Il materiale rotabile è costituito esclusivamente da Minuetti, con l’unica variante della doppia composizione.

La prima foto è un treno singolo

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Per la seconda foto sfruttiamo i nostri droni per un doppio scatto (e doppio ponte!). Doppio scatto, doppio ponte, composizione doppia!

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Barcollando sulle impervie stradine siciliane riprendiamo a scendere verso sud e ci fermiamo presso un ponticello con vista sulle morbide colline nella loro veste più brulla

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Rapida sortita in stazione per il successivo transito

Ammaliati da alcuni mezzi di cantiere nei pressi di Roccapalumba, ci vediamo sfilare sotto il naso il protagonista della foto programmata.
Sconfinato nella provincia di Agrigento, ci fermiamo lungo strada poco a sud della stazione di Cammarata – San Giovanni Gemini, per un bel ponte in ferro.

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Le tappe successive sono nei pressi della stazione di Campofranco e di Passo Fonduto (Passo Funnutu). La strada verso quest’ultimo punto risulta interdetta alle auto, ma riusciamo comunque a guadagnare l’inquadratura che dal ponte punta all’uscita della galleria. Il paese arroccato sullo sfondo è Sutera che “avvolge” il monte di San Paolino

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Quindi tra le rocce a nord della stazione, con uno sfondo che sembra dipinto

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Ritorniamo verso nord per due scatti “agresti”

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Quindi nuovamente a Passo Fonduto per l’inquadratura “dall’altro lato” al limite delle ombre

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Circa due ore di guida, che paiono infinite nel buio del tardo pomeriggio sulle tortuose strade siciliane, ci separano dalla nostra base per le prossime due notti, ovvero un appartamento tra le fitte vie di Partinico. Una sontuosa cena a base di pesce locale e via tra le braccia di Morfeo in preparazione del cuore del tour

Continua...